Maria Giovane Donna

Un giorno in un paese di una nazione occupata dalla più forte potenza militare straniera, quella romana, una giovane donna camminava sola per le vie di una cittadina segnata sulle carte geografiche con il nome di Nazareth.

Nel paese non c’era aria di festa, il Natale ancora non esisteva. Quello che pensava o facesse la giovane donna in quei giorni di primavera lo possiamo solo immaginare ma, di sicuro, non si aspettava quello che di li a poco stava per accaderle.

Il grembo della donna era pronto per ricevere una nuova vita, la scelta dall’Alto era

Annunciazione di Rupnik

caduta proprio su di lei e Gabriele era già in viaggio per Nazareth. Tutto era pronto, il piano del Signore era avviato, ora tutto è nelle mani di lei, di una giovane donna di nome Miriam (Maria).

All’annuncio di Gabriele a Maria “…concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” la storia della salvezza ha un momento di sospensione, attende la risposta di Maria.

Maria come tutti noi è libera di scegliere. Il Signore non impone, non condiziona, ci chiama ma desidera che la nostra sia una risposta libera. L’incarnazione avviene dunque nella piena consapevolezza di una libera scelta. Tuttavia Maria ha paura e Gabriele, conscio delle umane debolezze, nel suo annuncio ha premesso a Maria: “…non temere il Signore è con te”, cioè sarà la sua ombra, sempre pronto ad alimentare la sua speranza nei momenti di sconforto e di cedimento che vivrà.

Maria, già promessa sposa di Giuseppe, con il suo eccomi all’annuncio, accetta di diventare la madre di Dio, consapevole che agli occhi della legge ebraica, sarebbe stata considerata un’adultera. Per la sua gravidanza “illegale” era prevista la morte per lapidazione. Ma Giuseppe le crede, crede a quella ragazza e non la ripudia e la prende con se.

Il nome di Giuseppe viene dal verbo ebraico “jassaf” e vuol dire “colui che aggiunge” e i nomi in ebraico hanno una forza di intervento sulla vita di chi li porta, sono una profezia, infatti, Giuseppe, aggiungerà la sua paternità a Gesù, lo iscriverà a suo nome dentro l’anagrafe ebraica ed entrerà così di diritto nelle genealogia di Davide perché Giuseppe è un suo discendente, insegnerà il suo mestiere e lo farà diventare un falegname.

Grazie, dunque, al “si” di una donna (Maria) e al “si” di un uomo (Giuseppe), Dio realizza il suo progetto di nuova Alleanza: il Verbo divino si incarna per divenire l’Emmanuele-Dio con noi.

Questa storia la conosciamo tutti e, in fondo, se ci riflettiamo è in qualche modo la storia di tutti noi uomini, donne, fidanzati e sposati che scelgono di vivere con sempre più radicalità il proprio battesimo.

Nando e Federica